2005/2006

BRIDGE - SINTESI DEL PROGETTO

 

Una rete per lo sviluppo dell'Economia Sociale

PS ADERENTI ALLA CORDATA
T-G2-EMI-021
PS Capofila - Trailer: trame di sviluppo territoriale
IT-G2-LOM-061
PS Referente - Agenzia di cittadinanza: sviluppo territoriale del welfare di responsabilità
IT-G2-EMI-008
PS Referente - FO.R.R.E.S.T. - FOrum Reti Risorse per l'Economia Sociale e il Territorio
IT-G2-EMI-013
PS Referente - AGAPE - Actions of Governance And People Employment
IT-G2-EMI-011
PS Referente - Spring Out
IT-G2-EMI-028
PS Referente - Includendo
IT-G2-CAL-090
PS Referente - Immigr@impresa: promozione, creazione e sostegno di imprese sociali etniche
IT-G2-ABR-030
PS Referente - CO.P.IN - COoperare Per l'INfanzia
IT-G2-CAL-106
PS Referente - Arcobaleno

REGIONI COINVOLTE
Abruzzo
Calabria
Emilia-Romagna
Lombardia

TEMI DI APPROFONDIMENTO
Imprenditorialità - Sviluppo dell'economia sociale
Accompagnare lo sviluppo dell'economia sociale e del welfare mix tramite la costituzione di reti pubblico/private/non profit ed interventi legati alle specificità territoriali e rafforzare la cultura della responsabilità sociale dell'impresa attraverso lo sviluppo di modelli formativi rivolti alle figure dirigenziali, agli imprenditori sociali e ai soci delle cooperative.



Il progetto "BRIDGE - Una rete per lo sviluppo dell'Economia Sociale" vede la collaborazione fra PS (presenti in 4 regioni: Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna e Lombardia). La finalità generale è l'attivazione e realizzazione dell'azione di mainstreaming (verticale ed orizzontale) attraverso le azioni di diffusione, trasferimento delle buone prassi volte a favorire lo sviluppo dell'economia sociale e del welfare mix, che le PS della cordata stanno sperimentando nel corso dell'Azione 2.

Le buone prassi che si andranno ad individuare faranno riferimento ai seguenti ambiti di intervento:
1. sviluppo e sostenibilità dell'imprenditorialità sociale:
sviluppo di servizi a supporto delle imprese sociali durante l'intero ciclo di vita (counselling, ecc);
qualificazione delle risorse umane nelle imprese sociali;
sperimentazione di forme di rapporto fra imprese profit e non profit;

2. qualificazione del rapporto tra imprese sociali ed enti locali nella costruzione e sviluppo del welfare mix:
consolidamento dell'approccio di rete per la promozione e gestione del welfare locale (forme di programmazione congiunta, partecipazione a forum, etc.);
implementazione di atti amministrativi per la regolazione dei rapporti pubblico privato
favorire l'inserimento delle clausole sociali nei bandi e procedure di aggiudicazione di appalti per la fornitura di servizi di diverso genere;

3. contributo nell'azione di rinforzo e modifica del sistema legislativo di riferimento
confronto con i decisori anche al fine di identificare le priorità di intervento nella programmazione delle politiche.

Gli obiettivi
L'obiettivo generale del progetto è l'attivazione di processi di mainstreaming (orizzontale e verticale) finalizzati, da un lato, a favorire lo sviluppo e il sostegno dell'economia sociale e, dall'altro, a promuovere ed affermare il ruolo delle imprese sociali quali attori chiave per la lotta all'esclusione sociale e l'inserimento lavorativo delle fasce deboli.
La cordata ha constatato che si tratta di un obiettivo estremamente ambizioso, che per essere raggiunto dovrà prevedere anche un'adeguata fase di concertazione politica ed un quadro legislativo che sappia sostenere il processo di cambiamento/miglioramento delle prassi e dei sistemi di governo e programmazione nell'ambito delle politiche sociali ed in particolare del sostegno all'imprenditoria sociale. Tale cambiamento sarà fortemente stimolato da interventi di sensibilizzazione e comunicazione sociale.

L'obiettivo specifico consiste nel realizzare momenti di confronto con i decisori politici sul ruolo dell'economia sociale come strumento di integrazione di soggetti svantaggiati e di sviluppo territoriale.

Altri obiettivi specifici del progetto sono:
favorire il confronto e il trasferimento dei prodotti e dei risultati realizzati all'interno della cordata per agevolarne la diffusione e l'adattamento a nuovi contesti territoriali;
sensibilizzare i decisori politici rispetto al ruolo che l'impresa sociale può giocare nei processi di integrazione dei soggetti svantaggiati e di sviluppo territoriale;
consolidare l'approccio di rete per la promozione e gestione del welfare locale (forme di programmazione congiunta, partecipazione a forum, etc.) e promuovere modelli di collaborazione con il privato profit;
accrescere la conoscenza e la diffusione di provvedimenti legislativi e amministrativi volti a regolare forme giuridiche miste pubblico-privato e l'introduzione delle clausole sociali negli appalti;
migliorare la sostenibilità delle imprese sociali e dei soggetti del Terzo settore, attraverso la promozione delle Buone Prassi relative a servizi di supporto (forum incubatori e piattaforme telematiche,...), strumenti/percorsi di qualificazione del management e delle risorse umane delle imprese sociali;

Complessivamente obiettivi dell'azione 3 saranno perseguiti mediante:
azioni finalizzate al confronto fra le PS della cordata, elaborazione comune e validazione di buone prassi;
azioni finalizzate alla diffusione di tali buone pratiche sia in contesti sovralocali che in ambiti territoriali, sia presso gli operatori del settore (mainstreaming orizzontale) che a policy maker (mainstreaming verticale);
sperimentazione del trasferimento ed eventuale adattamento delle buone pratiche in altri contesti (sia interni alla cordata che esterni ad essa).

Destinatari:
Sono stati individuati due livelli di riferimento:
Livello nazionale.
A questo proposito saranno realizzati momenti di confronto con i policy maker che operano a livello nazionale (es. la Commissione Affari Sociali della Camera, la Conferenza Stato-Regioni).
Livello regionale.
A questo proposito saranno realizzati momenti di confronto con i policy maker delle 4 regioni coinvolte (es. Assessorati regionali competenti in materia).

Risultati attesi

Decisori politici informati e consapevoli rispetto al ruolo che l'economia sociale può giocare nei processi di integrazione dei soggetti svantaggiati e di sviluppo territoriale.
Accresciuta possibilità di intervento rispetto ai provvedimenti legislativi e amministrativi atti a regolare forme giuridiche miste pubblico-privato.
Accresciuta possibilità di intervento rispetto a provvedimenti legislativi e amministrativi che consentano l'implementazione delle clausole sociali negli appalti.

Prodotti:
In relazione ai punti precedenti il prodotto finale sarà un documento unitario, che conterrà i punti sensibili, scaturiti e condivisi dall'analisi delle buone prassi dei progetti della cordata.
Tale documento unitario intende fornire ai decisori politici, contributi nell'elaborazione o implementazione della documentazione legislativa o programmatoria in materia di impresa ed economia sociale (in particolar modo in relazione all'integrazione di soggetti svantaggiati e sviluppo territoriale).

Valore aggiunto:
Dall'azione progettuale, dal lavoro congiunto della cordata, il beneficio concreto e duraturo può essere individuato nel momento di confronto con i decisori politici. Tali occasioni di confronto e riflessione possono consentire la produzione mirata di dispositivi legislativi ed amministrativi, di trasferire i risultati e le buone prassi, contribuendo a dare continuità e sostenibilità alle sperimentazioni realizzate all'interno di Equal.

Monitoraggio e autovalutazione:
La cordata "BRIDGE" ha convenuto di realizzare un sistema di autovalutazione. Il sistema di monitoraggio e autovalutazione sarà articolato nei diversi momenti ex-ante, in itinere, ex-post.
Gli indicatori che saranno individuati verteranno sul "processo" di lavoro e sui "risultati"
.


LE AZIONI PREVISTE
Il progetto BRIDGE è articolato in 5 Macrofasi di lavoro
MF n. 1 - Coordinamento, monitoraggio e autovalutazione del progetto (nov. 2006/feb. 2008)
All'interno della presente fase di lavoro è prevista la costituzione degli organi formali di governo, vale a dire il Comitato di Pilotaggio, composto dai rappresentanti delle PS, che avrà la funzione di governo ed indirizzo dell'intera azione. Si prevede inoltre l'individuazione della figura del project leader che avrà il compito di coordinare le diverse azioni, mantenere il contatto costante con i diversi operatori ed operatrici delle PS.

MF n. 2 - Identificazione delle buone pratiche di lavoro (nov. 2006/giu. 2007)
All'interno di questa fase di lavoro saranno realizzate le seguenti attività:
definizione di indicatori comuni per l'identificazione delle buone pratiche;
analisi, valutazione e identificazione delle buone pratiche all'interno di ogni singola PS;
confronto e scambio periodico fra le PS;
elaborazione finale delle buone pratiche.

MF n. 3 - Realizzazione di un Documento Unitario (apr. 2007/set. 2008)
Questa fase di lavoro rappresenta il "core" dell'azione: a partire dall'analisi dei progetti, dall'individuazione delle buone pratiche, dallo scambio di esperienze (comprese quelle transnazionali), dal confronto fra gli esperti e gli operatori, si arriverà all'identificazione di:
indicazioni e "lezioni" che consentano un impatto sulle politiche;
elementi chiave ed innovativi da trasferire e diffondere.
Il prodotto finale di questa attività è stato denominato "documento unitario".

MF n. 4 - Produzione materiali e strumenti per la diffusione (nov. 2006/ott.2007)
All'interno di questa fase di lavoro saranno realizzati materiali e strumenti per favorire la diffusione dei risultati del progetto.

MF n. 5 - Organizzazione di eventi di diffusione e trasferimento dei risultati (giu. 2007/feb. 2008)
All'interno di questa fase di lavoro si prevede la realizzazione di eventi di diffusione e trasferimento dei risultati del progetto. Con il supporto di esperti del settore saranno coinvolti i media (giornali, televisioni locali, etc.) per sensibilizzare anche l'opinione pubblica in merito ai risultati conseguiti.

Il processo di mainstreaming sarà attuato a livello:
orizzontale, attraverso la realizzazione di 1 workshop in ogni regione coinvolta;
verticale, attraverso la realizzazione di un evento finale da intendersi come momento di confronto con i decisori dei sistemi di riferimento.

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