CNOS-FAP - "gavinelli"
La storia salesiana di Castel de' Britti inizia nel 1910 quando la N. D. Teresa Spada, con disposizione testamentaria lasciava in donazione ai Salesiani la sua villa di Castel de' Britti situata in località detta "Barca" un'antica villa padronale, con i terreni circostanti, che doveva essere usata come casa di vacanza per gli alunni orfani del Collegio di Bologna.
Il primo incaricato di organizzare l'opera fu Don E. Bianchi, un salesiano attivo ed intraprendente; dal 1921 al 1926 la villa ospitò il Noviziato dell'Ispettoria (tra i novizi presenti si ricorda in particolare don Elia Comini, del quale è stata introdotta la causa di beatificazione).
Nel 1933 ai Salesiani veniva affidato un nuovo campo di lavoro: la parrocchia. il primo parroco fu l'allora superiore dell'Istituto Don Oscar Santini, al quale seguì don Augusto Raschi, che resse la parrocchia nel periodo cruciale della guerra, e don Rodolfo Cogliati, che costruì nel 1964 la nuova Chiesa e la sala parrocchiale nel centro del paese.
Nell'autunno del 1944 i bombardamenti aerei distrussero molte abitazioni di Castel de' Britti e colpirono anche la villa. Per i danni subiti l'Opera sarebbe forse scomparsa, se la magnifica intraprendenza del salesiano don Antonio Gavinelli, parroco del Sacro Cuore di Bologna, non avesse provveduto alla ricostruzione riparando la villa e ampliando i locali per poter accogliervi un centinaio di fanciulli orfani che ritrovarono la loro casa. Essi frequentarono la IV e V elementare in preparazione alle scuole professionali, o agli studi medi. Quest'opera a favore soprattutto dei ragazzi orfani e particolarmente bisognosi, durò dal 1949 al 1967, quando l'Istituto si trasformò in scuola media.
I bambini assistiti in questi 18 anni furono circa 800; molti di loro, finite le scuole elementari, proseguirono ulteriormente gli studi a Bologna seguendo corsi professionali.
Dal 1965 al 1971 diresse l'opera don Luigi Gadda. Egli organizzò la scuola media, abbellì la vecchia costruzione, asfaltò il cortile e costruì il nuovo edificio per la scuola; un pianterreno, moderno e funzionale, con quattro belle aule, sala di adunanze, uffici e servizi.
A lui successe don Clodoveo Tassinari, già successore in Giappone del Servo di Dio mons. Vincenzo Cimatti e Ispettore salesiano.
Con decreto del 19 maggio 1972 la scuola fu ufficialmente riconosciuta come «sezione staccata» della scuola media di Bologna.
Negli ultimi anni la scuola andò riducendo gli allievi e nel 1988 chiuse definitivamente l'ultima classe.
Nel 1990 divenne sede del Centro «Don Gavinelli».
Da allora si dedicò alla Formazione professionale per ragazzi in disagio sociale, inviati dagli Assistenti Sociali del Comune di Bologna e dei comuni limitrofi, aiutandoli a recuperare motivazioni e atteggiamenti di personalità che permettessero loro di inserirsi in modo positivo nella società civile. Le professioni a cui si preparano i giovani (inizialmente tre in quanto comprendevano Falegnameria, Meccanica e Idraulica) sono state ridotte alle sole Falegnameria e Idraulica in quanto più adatte ad accompagnare la crescita degli utenti. Venendo essi occupati presso artigiani che accolgono i giovani con spirito educativamente attento, possono fruire dell’assistenza amorevole di “figure paterne” positive anche dopo aver lasciato il Centro per immettersi nella comunità civile.
In questo momento i corsi sono al massimo della ricettività e accompagnano, assieme a giovani italiani in disagio sociale, anche giovani immigrati, cui si offre anche assistenza convittuale.
DIPENDENTI |
Consulenti |
ALLIEVI / UTENTI |
ORE CORSO |
N° PROGETTI |
5 |
27 |
25 |
1000 |
1 complesso |
LABORATORI |
N. POSTAZIONI |
Informatica |
15 |
Falegnameria |
10 |
Idraulica |
15 |
Meccanica |
10 |
AULE DIDATTICHE |
N. POSTAZIONI |
NOTE |
Multimediale |
15 |
|
ATTIVITÀ FORMATIVE E NON |
Formazione per l'assolvimento dell'Obbligo Formativo |
Percorsi formativi per persone svantaggiate: immigrati, disabili |
Percorsi di avviamento al lavoro |
Formazione per donne extracomunitarie |